Gnatologia… cos’è questa strana parola? È lo studio del modo con cui i denti s’incontrano, ossia l’occlusione dentale. È l’analisi della rete di muscoli che muovono la mandibola e le articolazioni temporo-mandibolari responsabili della masticazione, fonazione, respirazione, serramento e digrignamento. Per occlusione dentale s’intende la maniera in cui i denti vengono a contatto quando si serrano, infatti, chiudendo la bocca, la mandibola (parte inferiore mobile) si articola rispetto alla mascella (parte superiore fissa) e le due arcate dentarie si toccano determinando così l’occlusione dentale.
Consideriamo un’occlusione dentale normale quando:
- L’arcata dentale superiore è posizionata leggermente all’esterno rispetto a quella inferiore; così i molari e i premolari precedono omologhi inferiori di non più di mezzo dente
- Ogni dente tocca due denti dell’altra arcata
- I due incisivi superiori ricoprono quelli inferiori per circa la terza parte della loro lunghezza
In questo caso la muscolatura del volto e del collo e le strutture ossee che le sorreggono sono in armonia tra di loro in quanto la muscolatura interessata non è sottoposta a tensioni anomale e le forze interne bilanciano quelle esterne.
Se una o tutte le tre condizioni non sono soddisfatte il rapporto armonico viene meno e le strutture coinvolte vengono sollecitate in maniera impropria. Problematiche fisiche quali il digrignamento, dolore al viso, dolore al collo, difficoltà all’apertura o chiusura della bocca, serramento (conosciuto anche come bruxisimo), blocchi, lussazioni o malfunzionamenti mandibolari, squilibri posturali e cervicali sono sempre più frequenti e direttamente correlate alla malocclusione. Il che porta immediatamente a comprendere che l’occlusione (e tutte le funzioni a essa connesse) ha implicazioni su tutto il corpo.
Accade però che il paziente molto spesso interpreta in maniera scorretta queste problematiche ignorando le correlazioni con l’apparato masticatorio. Compito dello specialista è innanzitutto portare alla comprensione del problema, ristabilire il corretto allineamento dell’occlusione e in caso di necessità distendere i muscoli facciali e del collo(causa del dolore) tramite l’aiuto di un terapista specializzato. In caso di blocco mandibolare lo specialista dovrà stabilizzare le ATM con adeguate e delicate manovre e infine con un dispositivo di avanzamento o riposizionamento mandibolare al fine di conservare la stabilità mandibolare.
Esistono anche le cefalee da malocclusione, una tipologia di sintomatologia molto comune tra pazienti ma che spesso è confusa con il normale mal di testa e quindi non trattato in maniera mirata. Stessa cosa dicasi per le vertigini, acufeni, mal di schiena, gambe o spalle.
Uno degli apparecchi utilizzati dagli odontoiatri è il bite, praticamente un “plantare” della bocca che servono a migliorare il meccanismo delle funzioni (muscolari, articolari e occlusali) o ad eseguire una riabilitazione occlusale protesica, ortodontica o di conservativa. In casi specifici vengono anche utilizzati bite per il riposizionamento della mandibola, utili per ripristinare una corretta relazione tra condilo e disco articolare nell’apertura e chiusura della bocca. In questi casi si adoperano dispositivi superiori di avanzamento (notturni) o inferiori (diurni).
Le malocclusioni dentali si classificano secondo il criterio di Angle, una classificazione basata sul presupposto che il primo molare superiore (che spunta a 6 anni) si trova sempre in una posizione corretta e che perciò è possibile determinare la posizione degli altri denti usando come riferimento la sua. La classificazione di Angle tiene conto solo dei problemi che si sviluppano lungo la direzione sagittale e prevede 3 classi di occlusione:
- I Classe di normo-occlusione. Le due arcate dentali sono disposte correttamente. I problemi mal occlusivi in tali condizioni saranno lievi e facilmente risolvibili.
- II Classe di disto–occlusione
- III Classe di mesio–occlusione
Esistono ovviamente altri tipi di malocclusione che si sviluppano sul piano trasversale e verticale e talvolta possono essere la causa di problemi del linguaggio:
- Morso Profondo
- Morso Aperto
- Morso Incrociato
Come evitare tutto questo? Con visite preventive mirate a partire già da i 4 anni d’età per intercettare e risolvere eventuali problemi e soprattutto per evitare complicazioni future. Esistono, infatti, abitudini viziate – quali l’utilizzo del biberon e del succhiotto dopo i 3 anni o il succhiamento del pollice – che possono portare alla deformazione dell’arcata dentale e del palato. L’ereditarietà, i denti spezzati o mancanti, interventi mal eseguiti, le fratture mandibolari o le neoplasie del cavo orale possono essere tra le cause che determinano la mal occlusione dentale. Le procedure riguardanti il percorso terapeutico sono molteplici e studiate appositamente per la specifica situazione.
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