Nel mese di dicembre ci siamo avventurati nel mondo dell’ortodonzia intercettiva preventiva, per aiutarvi a capire come intervenire già dai 4 ai 6 anni per correggere la malocculsione e altre alterazioni dello sviluppo posturale. Oggi invece cerchiamo di capire come intervenire quando il problema è stato a lungo trascurato e i danni si sono inevitabilmente manifestati.
Partiamo subito da un presupposto. È assolutamente sbagliato credere che durante l’adolescenza i denti “si sistemino da soli”. Al contrario! La situazione non si risolverà da sola ma tenderà a peggiorare. Ad esempio, una volta spuntati i molari permanenti, lo spazio a disposizione nella zona dei denti anteriori si ridurrà creando affollamenti variabili per entità indipendentemente dalla presenza di una malocclusione.
Il disallineamento dei denti infatti, se non trattato preventivamente, può comportare alterazioni dell’estetica del viso/sorriso e disturbi a carico del sistema occlusale; così come anche in caso di malocclusioni di entità ridotta è sempre presente un’alterata funzione occlusale. Ci si ritrova così a provare imbarazzo nei rapporti interpersonali, laddove il sorriso viene offuscato da un allineamento non proprio perfetto.
L’ortodonzia può intervenire anche in età adulta agendo sul corretto recupero dell’occlusione funzionale e sul miglioramento dell’estetica del viso/sorriso, in assenza di patologie acute nei tessuti di sostegno osseo-gengivali. Si può anche intervenire in caso di malattia parodontale se questa è stata trattata e quindi non è in fase attiva. L’intervento è possibile anche in caso di perdita di denti: spesso si esegue proprio prima di effettuare gli impianti onde riposizionare correttamente i denti nella loro posizione.
Come si fa a capire che occorre un trattamento ortodontico? Spazi, fessure, rotazioni, inclinazioni o affollamenti tra i denti sono i più comuni segnali di allarme. Tuttavia esistono anche segnali meno evidenti. Il combaciamento sbagliato o il consumo anormale dei denti può causare dolore alle articolazioni della mandibola e instabilità del morso. La cattiva chiusura può portare a mal di testa, dolori cervicali alle spalle e alle orecchie e può causare vertigini o disturbi posturali (Sindrome dell’articolazione temporo-mandibolare).
Gli apparecchi utilizzati per correggere le alterazioni si distinguono in fissi e mobili. I primi s’incollano o si cementano ai denti, i secondi li applica e rimuove il paziente. Ogni apparecchio è programmato in base alle effettive necessità ed esigenze personali del paziente. Solo dopo aver analizzato tutti i dati relativi alla malocclusione da trattare, sia dal punto di vista clinico che radiologico e solo dopo averli confrontati con le aspettative del paziente, o con necessità terapeutiche, viene selezionato l’apparecchio ortodontico più adatto.
Anche l’ortodonzia invisibile ha fatto passi da gigante, sia nella direzione delle mascherine trasparenti, che rispetto agli apparecchi invisibili realizzati con la tecnica dell’ortodonzia linguale. La differenza tra le mascherine trasparenti e l’ortodonzia linguale sta nel fatto che le prime sono mobili, dovendo essere inserite e rimosse dai pazienti, e non sempre adatte a correggere tutti i disallineamenti, mentre la seconda è fissa ed è adatta a correggere ogni tipo di disallineamento, anche quelli più seri.
Cosa succede una volta messo l’apparecchio? I recettori parodontali si attivano a causa delle pressioni esercitate dall’apparecchio. Questo può far avvertire qualche fastidio nei giorni successivi all’applicazione. Si tratta fastidi dentali spontanei, di piccole irritazioni della mucosa che va a sfregare contro alcune parti dell’apparecchio o di fastidi durante la masticazione. Nel giro di pochi giorni questi sintomi spiacevoli si attenuano fino a scomparire del tutto.
La durata del trattamento è variabile e dipende dal problema da trattare. Nell’adulto in genere un trattamento ortodontico può durare da pochi mesi a 3 anni.
Secondo un sondaggio condotto dalla American Association of Orthodontics (AAO), un trattamento ortodontico in età adulta rende la vita migliore nel 75% dei casi. Gli intervistati che hanno scelto un trattamento ortodontico hanno riferito un miglioramento nelle relazioni professionali o personali, mentre il 92% degli intervistati consiglierebbe il trattamento ortodontico ad altri adulti. Negli ultimi anni, il numero di pazienti adulti è in aumento, con quasi 1,2 milioni di persone di età superiore ai 18 anni.
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